La giornata pareva essere iniziata bene, nonostante la sveglia un pò traumatica in questa casa ormai "mia" da quattro anni, ma nella quale ancora nn mi abituo a vivere da sola, quelle volte in cui capita.
Esco di casa e la giornata mi si rallegra subito quando un signore mentre ero ferma al semaforo e lui attraversava mi chiede: "gemelli o bilancia?" per nulla turbata, se nn per il fatto che c’aveva quasi azzeccato,ma molto divertita, rispondo urlando da sotto al casco che mi fa sentire tanto Gagarin: "gemelli" e mentre il semaforo sta per scattare lui mi risponde contento come una pasqua "si vede sei intelligente e sensibile", passandogli d’avanti gli urlo un grazie, ma di quelli davvero sentiti, che la giornata meglio di così nn poteva cominciare. Continuo il mio percorso verso l’universitè e mi maledico per essere in ritardo, arrivo a piazzale flaminio e mi rimaledico perchè nn solo ho fatto tardi, ma m’ero pure scordata che a piazzale flaminio stanno rifacendo la viabilità e per andare a Fontanella borghese (una delle sedi della facoltà) non si può passare di lì, e io che sono come i muli, ossia c’ho i paraocchi, nonchè imparata na strada faccio sempre quella…mi scapicollo sul lungotevere. Ovviamente giro dieci minuti per torvare parcheggio. Mentre salgo le scale ho già scordato il signore astrologo. Ariivo su in biblio entro guardo i ragazzi che cercano i libri e mi incammino il più silenziosamente possibile nella sala riservata a chi è ddottornando se non anche esimio professore, entro nella porticina a sinistra, e come al solito, nonostante l’attenzione sbatto con lo zaino del compiuter contro l’anta chiusa, scendo le scale che mi portano al posto più polveroso della storia delle università, che l’odore di polvere secolare la senti già quando entri dalla porticina e man mano che scendi si fa sempre più pungente. Arrivo davanti la porta e la trovo chiusa guardo l’orologio 10:15 nel frattempo che cerco il cellulare penso sicuro la prof di oggi fa come quella di ieri e si è scordata di venire, mo devo rifà le scale andare in dipartimento, ma meno male che sono arrivata un pò in ritardo, la chiamo il cell squilla mi risponde e dice che mi aveva aspettato solo che io nn sono arrivata perciò se ne è salita in dipartimento. Risalgo le scale, risbatto contro la porta, stavolta vedendo le facce dei presenti per niente simpatica, esco dalla biblioteca, salgo un’altro paio di piani (in realtà è uno però son talmente tante scale che è come se ne fossero due) arrivo in dipartimento e la trovo al cell con le chiavi in mano che mi sorride, perchè questa professoressa qui, una di quelle poche persone che veramente puoi chiamare geni nella loro materia, è una di quelle persone che tratta dal primo all’ultimo con una dolcezza e una gentilezza infinita, l’ho visto quando faceva revisione a persone che non avevano capito un emerita cippa di quello che dovevano fare.
Riscendo nel mio tugurio e inizio le mie terzultime 3 ore (provatelo a dire a voce alta) di "lavoro", arrivano 3 ragazze di ingegneria edile-architettura, che riconosco subito che sono di quella facoltà (primo perchè chiedono tesi, e son sempre loro che chiedono tesi, secondo perchè parlano di una prof che insegna anche lì, terzo perchè ora esami di restauro li stanno facendo solo lì), che sono di un’acido, ma perchè le ragazze sono così acide? non aiutando a far tornare un pò di allegria nella mia giornata
Scappo all’altra sede, mi incontro con artenera per pranzo e incontriamo anche vale e simo, nel frattempo il mio umore peggiora sempre più, proviamo ad installare un programma con lemar che mezza ammalata poi ci abbandona, nel bel mezzo dell’installazione che nn siamo riuscite a completare. iniziamo a prendere posto in aula asptetando la tortura della revisione, senza nasconderci come l’altra volta, scoppiamo a ridere quando il prof nn si accorge che 3 ragazze non fanno parte del corso e gli chiede se hanno qualcosa da fargli vedere facendo un gesto a metà tra il popi popi e qualcuno che voglia afferrare qualcosa di molto prezioso. nonostante il prof abbia fatto il giro di tutti i banchi abbia provato a fare revisione a molte persone non del suo corso (dopo 4 mesi ancora nn ci riconosce) a me e simo c’ha saltato allegramente. il mio umore non è di certo migliorato perchè da una parte era sollevato perchè si è risparmiato la paternale del non aver fatto niente, dall’altra però sa bene che vivrà di sensi di colpa fino a martedì.
dopo lezione abbiamo fatto un aperitivo ad un nuovo bar che hanno aperto da poco vicino all’univ. nonostante uno strano ronzio che avevo permanentemente nell’orecchio destro ;P, mi sono un pò ripresa chiacchierando con simo, vale, mari e gigia. Come ogni venerdì sera si propone un’uscita , che come ogni venerdì sera salterà, ma il mio umore è già bello e che risalito.
Simo però si avvia cmq in queste zone, o meglio prende l’autobus che la lascerà vicino fontanella borghese e troverà me sul motorino che la porterà a roma est. come la mattinata faccio tardi cecando di convincere le altre a decidere cosa fare arrivo a piazzale flaminio, pensando che sono in ritardo, mi riaccorgo che la strada è chiusa e mi rifiondo sul lungo tevere maledicendomi per la mia memoria del cavolo. Torniamo a casa con simo, io ceno e lei prende un caffè, proviamo a ricontattare le altre (santo msn), ma di uscire nisba.
Andiamo al pigneto sOle. Ci divertiamo, chiacchieriamo tantissimo e rientriamo tardi.
Simo per la fretta s’era scordata lo spazzolino da denti, ma come ogni buon studente di architettura ne aveva uno qui, ormai quasi storico (secondo me avrà più di 3 anni quello spazzolino), ridiamo del fatto che siamo delle tipiche studentesse di architettura e ci mettiamo a letto chiacchierando per un’oretta facendo ancora più tardi, dopo aver dato la buonanotte a simo penso che ci vuole una giornata così, perchè il mio umore s’è ripreso benissimo. Che per riprendersi ci vogliono le amiche come loro (simo, vale, mari e gigia) e le serate come questa.
Stamane o meglio a mezzogiorno facciamo colazione e chiacchieriamo di quanto è stata bella la sera, ci immalinconiamo pensando a quando saremo più grandi e ci ricorderemo di queste serate e fatto eccezionale per la memoria di simo si ricorda che qualche mese fa c’eravamo date appuntamento a due anni dopo per un caffè, ma ovviamente nn ci ricordiamo il giorno.
Per questo ci siamo decise a darci appuntamento all’11-01-2010, con ovviamnte la partecipazione di tutte quante. Perciò care mie (vale,mari e gigia) siete avvisate per quella data tenetevi libere che oltre all’uscitona all togheter si prospetta anche un pigiama party, dove? di preciso nn so dipende da dove saremo, ma di sicuro a dormire si va in quella che sarà la mia casa che, ancora conserverò i vostri spazzolini e porta lenti. 😀